Il documento di “Generazioni di donne” sul testamento biologico "Generazioni
di donne" è il nome che un gruppo di donne si è dato due anni fa. Il
nostro è Oggi abbiamo
deciso di sostenere un'iniziativa politica che ci pare molto importante
per chi pensa al proprio e altrui futuro. Ci occupiamo del "testamento
biologico", ne parliamo, e qui presso il registro aperto dal Comune di
Genova molte di noi depositeranno il proprio. La morte ci invade continuamente nelle sue forme astratte – notizie televisive, finzioni cinematografiche, videogames, stragi e massacri lontani –
mentre si è allontanata dalla nostra esperienza quotidiana. E’ ormai molto
difficile morire in casa, i morenti sono confinati negli ospedali e il loro
rapporto con il cerchio delle amicizie ed affetti è profondamente snaturato. Si è allontanata da noi anche la morte degli animali che mangiamo. In questa
rarefazione pare quasi che la morte non riguardi più la nostra realtà. La chirurgia estetica, i modelli di vita proposti, le promesse di un indefinito
allungamento della vita sono del tutto coerenti con questa negazione della
morte. Il nostro
pensiero è che la morte sia parte integrante della vita e della possibilità
stessa di qualunque trasformazione ed evoluzione. Nello stesso tempo pensiamo
che sia diritto di ciascuno decidere come morire. L’artificiale
prolungamento della vita di chi mai vorrebbe vivere in condizioni per sé
inaccettabili, ma non ha più la possibilità di esprimere la propria volontà, è
una moderna forma di perversione, in grottesco contrasto con il maggior rischio
di morte sui luoghi di lavoro, o per chi ha minori mezzi economici. Ecco: su
questo argomento abbiamo deciso che volevamo non solo riflettere, ma anche compiere
una azione politica, dire la nostra parola di donne. In Italia
ancora non c’è una legge che sancisca la validità giuridica del testamento
biologico, e anzi questa istanza civile continua ad essere sotto attacco da
parte del governo che, recentemente, ha tentato di negare la legittimità dei
registri istituiti ormai da molti comuni italiani. La nostra
azione quindi intende sollecitare le forze politiche e il legislatore perché
venga pienamente riconoscuto il diritto alla autodeterminazione. Individualmente,
inoltre, una chiara espressione di volontà, testimoniata formalmente, può
aiutare il medico a rispettare la nostra volontà ed essere di aiuto e conforto
alle persone che ci sono affettivamente legate, che riceveranno sollievo nell’avere come guida i desideri della persona che amano. Il Comune
di Genova come molti altri Comuni italiani ha, meritoriamente, aperto il
registro dei testamenti biologici, ma l’informazione è molto carente, si è
limitata al momento del lancio della iniziativa: andrebbe invece costantemente
ricordata. La nostra
azione pubblica ha lo scopo di spezzare questo silenzio, e di richiamare la
responsabilità delle forze politiche, perché finalmente anche l’Italia compia
questo passo di civiltà.
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